lunedì 16 maggio 2011

Più mangi, più mangeresti? Ecco due metodi per sedare naturalmente la fame


Fame e sazietà sono due segnali che arrivano dal cervello e che si attivano per un meccanismo complesso nel quale sono coinvolti due ormoni: l’insulina e la leptina. La prima, prodotta dal pancreas, regola il metabolismo degli zuccheri. La seconda, prodotta dal tessuto adiposo, informa il cervello se abbiamo sufficienti riserve di grasso (e quindi di energia).  

<<Ebbene, la scienza ha dimostrato che i grassi saturi (quelli contenuti nei cibi di origine animale, eccezion fatta per il pesce) - e più specificamente l’acido palmitico - inducono insulinoresistenza e fanno diventare il cervello 'insensibile' al messaggio della leptina>> spiega il dottor Agostino Grassi, specialista in scienza dell'alimentazione e segretario della fondazione Dieta Mediterranea Onlus.  In pratica, la nostra 'centralina' di regolazione dell'appetito non si accorge che abbiamo mangiato a sufficienza perché diventa 'sorda' al messaggio della leptina. Così continuiamo ad avere fame e le calorie salgono. 

<<Questo inganno dura fino a 72 ore dal consumo in abbondanza di alimenti che contengono  acido palmitico>> continua lo specialista. Quali sono questi cibi? <<Carne, burro (e di conseguenza biscotti e dolci), latte (intero), formaggi e i prodotti in commercio che contengono olio di palma (leggete sempre le etichette!) >>.

Per dirla con altre parole: se il venerdì sera ceniamo con carne e/o formaggi  e salumi e/o formaggi, senza usare moderazione, la sensazione di fame potrebbe durare addirittura fino a lunedì.
Come evitare questa spiacevole situazione in cui “più mangio, più mangerei”?




<<Con due metodi>> dice Grassi <<Il primo consiste nel preferire cene vegetariane, dove i secondi piatti sono a base di legumi (privi di acido palmitico) conditi con olio extravergine di oliva, ricco di acido oleico che previene la resistenza all'insulina. Il secondo consiste nell'usare carne e formaggi come condimenti piuttosto che come portate a tavola. Mi spiego meglio: se preparo una pasta alla bolognese e la consumo come piatto unico, ridurrò la carne ad una porzione piccola che si aggira più o meno attorno ai 50 grammi contro i 150 grammi di una bistecca. Lo stesso vale per i formaggi: pasta condita con un cucchiaio di ricotta o con un cucchiaio di parmigiano invece che una portata a base di latticini. E i salumi? Come modesto antipasto, seguiti da un primo, insalata e il gioco è fatto. Buon appetito!>>

12 commenti:

  1. Confermo, sperimentato personalmente

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  2. Grazie, i commenti positivi fanno sempre piacere, soprattutto quando l'argomento è valido. Ho conosciuto recentemente il dottor Grassi e devo dire che con la fondazione sta portando avanti un lavoro molto importante sul ribaltamento dei pregiudizi che ostacolano il buon rapporto tra tavola e dieta. Posterò a breve il 'vero' schema della dieta mediterranea, che secondo buona parte della comunità scientifica internazionale è l'unica che fa dimagrire in modo stabile nutrendo il gusto del cibo e delle nostre meravigliose tradizioni gastronomiche. Intanto, buona settimana!

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  3. noi siamo quello che mangiamo,per cui se mangiamo spazzatura diventeremo spazzatura,continua così grazia!!!!

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  4. Grazie Mauro, sia per l'apporto che per l'incitamento:)
    Sono d'accordo con te: siamo quello che mangiamo (e non solo per assunto filosofico, volendo citare il caro Feuerbach) ma perché le nostre emozioni sono una cascata di reazioni biochimiche innescate (anche) dalle sostanze presenti nei cibi. Più semplicemente, un menù sano e 'pulito' tiene leggeri il corpo e l'anima!

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  5. Grazie mille per le informazioni, molto interessanti e ben documentate scientificamente.
    Continuerò a seguirti con piacere e consiglierò il blog ad altri Daniela

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  6. Grazie Daniela, spero di essere utile a più persone possibili :)

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  7. Bell'articolo! in effetti anch'io lo sto sperimentando sul campo: ho eliminato tutti i latticini e derivati e senza far nulla non solo sento meno lo stimolo della fame e di più quello della sazietà, ma ho anxche perso 2 chili senza far nulla. Forse nel mio caso era una ipersensibilità...

    Sarebbe bello approfondire l'argomento dei latticini e dei derivati. So che esistono teorie osteopatiche per le quali nell'età adulta i latticini andrebbero eliminati o molto ridotti...

    se un giorno ne scriverai lo leggerò con interesse.
    Intanto complimento per il blog, che è molto documentato.

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  8. Hai ragione Patrizia, l'intolleranza o ipersensibilità ai latticini si è ormai diffusa a macchia l'olio in Europa e può determinare, tra gli altri inconvenienti, anche il sovrappeso. Tratteremo sicuramente questo argomento: grazie del suggerimento!

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  9. io avendo la gammopatia non posso mangiare proteine animali Sento molto i consigli del dot.Grassi e mi trove bene.

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  10. Per me il dot.Grassi e il piu bravo nutrizionista che abbiamo .Il suo lavoro lo fa con il cuore.E AIUTA tanta gente dal problema alimentazione.Io seguo da tantianni la sua alimentazione.Che non e una dieta e solo un allimentazione equilibrata.

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