Un intestino pigro non giova alla bellezza delle gambe. Anzi, favorisce il ristagno del sangue nelle vene, contribuendo a creare difficoltà circolatorie all'origine della pelle a materasso. La prova? La cellulite è diffusa soprattutto nei Paesi in cui la stipsi dilaga: solo in Italia, secondo un'indagine Eurisko, ne soffre il 15% della popolazione. Soprattutto donne, perché il progesterone (l'ormone femminile che viene prodotto ogni mese dopo l'ovulazione) rilassa le pareti intestinali. << Per migliorare la situazione la dieta va arricchita di liquidi e fibre>> spiega il prof. Giorgio Calabrese, docente di alimentazione e nutrizione umana all'Università Cattolica di Piacenza <<bevendo almeno 1,5 litri d'acqua al giorno esostituendo pasta, riso e pane raffinati con le loro versioni integrali.
Indicati anche i fiocchi di cereali integrali a colazione (al posto dei prodotti da forno) ed i chicchi di mais nelle insalate. In alternativa ai secondi proteici, poi, consumate almeno tre porzioni di legumi alla settimana. E, per finire, abituatevi a comprare la frutta biologica in modo da poterla mangiare con la buccia (ricchissima di fibre). Adottando queste abitudini si possono ottenere tre vantaggi: ridurre la cellulite, combattere i gonfiori e appiattire la pancia, rimodellando la silhouette in modo tutto naturale>>.
E GLI INTEGRATORI? SERVONO DAVVERO?
Ce n'è per tutti i gusti: pillole, flaconcini, polveri o pasticche. Tante marche diverse ed un'unica promessa: mettere k.o. la cellulite in 2-3 mesi. In realtà gli integratori "funzionano" solo se (come dice la parola stessa) vanno ad integrare una dieta contro il problema specifico. I più efficaci sono a base di erbe e piante che contengono sostanze ad azione disintossicante, drenante e protettiva sui vasi sanguigni.
Qualche esempio? La pilosella, che stimola la diuresi e risveglia l'attività dell'intestino. Oppure il rusco che, oltre a drenare, per il contenuto in ruscogenina e neuruscogenina rafforza i vasi sanguigni e disinfiamma i tessuti cellulitici. La loro azione viene spesso associata a quella del tarassaco, del boldo, del carciofo e del cardo mariano (erbe che depurano perché stimolano l'attività del fegato). Oppure a quella della centella asiatica, dell'hamamelide, dell'edera e dell'ippocastano, che irrobustiscono vene e capillari. Infine, molto utilizzati sono anche il gambo d'ananas, il tè di Java (orthosiphon) e la spirea ulmaria, che svolgono un'azione antinfiammatoria ottimizzando l'effetto anticellulite delle altre erbe.
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